ProgettoDighe Il punto di riferimento per gli appassionati di dighe, centrali idroelettriche e opere idrauliche.

Gli ultimi aggiornamenti

Tempo di lettura 2 minuti

La centrale del Fadalto 1913, insieme a quella di Nove 1914 rappresentano il primo nucleo di sfruttamento idroelettrico delle acque del bacino Piave-Santa Croce e venne costruita della Società Italiana per l'Utilizzo delle Forze Idrauliche del Veneto. La struttura della centrale si trovava dove oggi c'è il piazzale di ingresso della centrale di Fadalto 1972. Gli unici elementi ancora esistenti dell'impianto sono i manufatti in calcestruzzo utilizzati per l'ancoraggio delle condotte forzate nel tratto esterno dopo finestra di uscita della galleria di alimentazione.

Tempo di lettura 4 minuti

A Nove sono state costruite tre centrali. La prima, in esercizio dal 1914 è stata dismessa nel 1967 escluso il fabbricato che la conteneva. La seconda, descritta in questo articolo, chiamata centrale di Nove Nuova o Nove 1925 è in esercizio dal 1925 ma dal 1971 funziona come riserva al terzo impianto costruito in quegli anni. L'impianto si trova nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) lungo la SS. 51, sulla riva destra del lago Restello.

Tempo di lettura 3 minuti

A Nove sono state costruite tre centrali. La prima descritta in questo articolo, è entrata in esercizio dal 1914 e successivamente dismessa nel 1967. La seconda, chiamata centrale di Nove Nuova o Nove 1925 è in esercizio dal 1925 ma dal 1971 funziona come riserva al terzo impianto costruito in quegli anni. L'impianto si trova nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) appena sotto la SS. 51. L'opera di presa si trova sul lato sud del lago Morto, alimentato dalle acque del Lago di Santa Croce che vengono turbinate dalla centrale del Fadalto.

Tempo di lettura 2 minuti

L'impianto è localizzato nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) proprio a fianco della SS. 51, con scarico nel lago di Nigrisiola ed opera tramite le acque del bacino artificiale del lago Restello dove arrivano le acque usate delle centrali di Nove 25 e Nove 71. L'opera di presa è costruita direttamente sullo sbarramento del lago del Restello, costruita a fianco dei due sifoni tipo Gregotti da 40 m3/s, ha una portata di 48 m3/s e ha dimensione 5,2 x 4 m.

Tempo di lettura 1 minuto

L'impianto è localizzato nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) lungo la SS. 51 a poca distanza dalla precedente Centrale di San Floriano. La centrale, realizzata dalla SADE nel 1961 in relazione alla costruzione del canale Castelletto-Nervesa, è equipaggiata con un gruppo generatore "a bulbo", composto da una turbina Kaplan ed un alternatore ad asse orizzontale entrambi collocati in un pozzo. La centrale è denunciata all'esterno da una apertura scorrevole a livello del terreno, dal grande carroponte e dall'imponente pozzo piezometrico in cemento armato.

Tempo di lettura 4 minuti

Questa centrale, realizzata dalla SADE su progetto di Vincenzo Ferniani ed intitolata all'ing. Ottaviano Ghetti, sostituisce la precedente centrale del 1913 attiva sulla stessa area. La centrale si compone da due edifici separati dalle condotte forzate. L'edificio a valle contiene la sala macchine e si presenta come un'edificio dalle forme classicheggianti, la cui facciata decorata in parte in pietra calcarea locale e in parte in calcestruzzo lavorato ad emulare la pietra.

Tempo di lettura 4 minuti

La centrale del Fadalto è la centrale più a monte della catena di impianti che sfruttano l'acqua del lago di Santa Croce lungo la valle del Meschio fino ad arrivare al Livenza.

Tempo di lettura 3 minuti

A Nove sono state costruite tre centrali. La prima, in esercizio dal 1914 è stata dismessa nel 1967 escluso il fabbricato che la conteneva. La seconda, chiamata anche centrale di Nove Nuova o Nove 1925, in esercizio dal 1925, funziona dal 1971 come riserva al terzo impianto descritto in questo articolo. L'impianto si trova nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) lungo la SS. 51, sulla riva destra del lago Restello.

Tempo di lettura 9 minuti

La diga di Val d'Auna, va ad alimentare la centrale di Sant'Antonio a Bolzano. Sul suo bacino si raccolgono direttamente le acque del Rio d'Auna e quelle del Talvera, Rio Danza, Rio Madonnina che vi giungono dalle rispettive prese mediante una galleria a pelo libero.

Dall'opera di presa presente in sponda sinistra parte una condotta forzata in calcestruzzo dal diametro di 2,5 m lunga 5160 m.

L'impianto, in origine costruito dalla Trentina di Elettricità S.p.A., ora è gestito da Eisackwerk.

Tempo di lettura 1 minuto

Considerata l’età media delle dighe Italiane in calcestruzzo attualmente in esercizio, molte di esse sono prossime al termine del proprio ciclo di vita di progetto. Per garantire a tali opere tempi di vita in servizio più lunghi, in condizioni di sicurezza, contribuendo così al soddisfacimento del fabbisogno energetico Italiano, è necessario individuare idonee strategie di diagnosi e adottare efficaci tecniche di ripristino.