L’impianto idroelettrico di generazione e pompaggio di Edolo, in valle Camonica, utilizza le acque affluenti all’esistente serbatoio del lago d’Avio in una centrale in caverna ubicata in sponda sinistra del fiume Oglio, immediatamente a valle dell’abitato di Edolo, in provincia di Brescia.
- Comune: Edolo
- Provincia: Brescia
- Regione: Lombardia
- Anno di costruzione: 1983
- Tecnologia: Idroelettrico, produzione e pompaggio.
- Condizione: Attiva
- Proprietario: Enel
- Potenza : 977,55 MW
- Numero Gruppi: 8
- Salto: 1265,6 m
- Portata: 94 m3s
- Producibilità: -
- Tipo macchinario: Turbina/pompa ad asse verticale
Galleria, pozzo piezometrico e condotte forzate
Dal lago d’Avio parte una galleria in pressione, essa ha sezione circolare del diametro di 5,40 m ed è lunga 8125,69 m; il rivestimento è in prevalenza in calcestruzzo non armato, salvo per alcuni tratti nei quali le condizioni della roccia hanno richiesto un manto impermeabile supplementare. Il pozzo piezometrico di monte è del tipo cilindrico, con strozzatura alla base, canna verticale del diametro di 18 m e camera di espansione di 7800 m3. La condotta forzata che segue il pozzo piezometrico, è costituita da un primo tratto a tubazione unica libera in galleria, del diametro interno di 4,85 m lunga complessivamente 499 m, suddivisa in tre tronchi dei quali il primo di 38,00 m sub-orizzontale, il secondo di 236,81 m inclinato a 45° ed il terzo di 223,71 m pure sub-orizzontale. Successivamente la condotta si dirama in due distinte tubazioni, ciascuna del diametro iniziale di 3,40 m; immediatamente a valle della biforcazione è ubicata la camera delle valvole a farfalla. Le due tubazioni hanno un diametro variabile da 3,40 a 2,85 m, sono in lamiera saldata prima semplice e poi blindata e sono ubicate per i primi 668 m all’aperto e per i restanti 1005 m libere in due distinte gallerie inclinate di circa 110/100. Lo sviluppo delle due tubazioni, a partire dalla biforcazione fino al distributore escluso, è rispettivamente pari a 1694,23 e 1706,24 m. Nel tratto a due tubazioni libere in gallerie distinte, la condotta è servita da quattro finestre, con accessi alle quote 1256,00 – 1193,65 – 1007,10 – 658,00 m s.l.m., in aggiunta naturalmente agli accessi di monte, lato condotta all’aperto, e di valle, lato centrale. Il distributore è composto di due rami simmetrici che alimentano ciascuno quattro gruppi reversibili, ha diametri variabili da 2,85 a 1,10 m; vi sono inserite le valvole rotative di intercettazione dei gruppi, in numero di due rispettivamente di guardia e di servizio per ciascun gruppo, alloggiate in una caverna parallela alla sala macchine delle dimensioni di 9,50 x 136,40 m.
La centrale
La centrale di Edolo, ubicata in caverna nel fianco sinistro della valle, è accessibile dall’esterno per mezzo di una galleria della lunghezza di circa 696 m. La sala macchine, a quota 612,40 m s.l.m., ha pianta rettangolare lunga circa 175 m e larga 16 m ed ha un’altezza complessiva che in corrispondenza dei gruppi raggiunge i 41 m. Nella sala macchine sono installati otto gruppi reversibili ad asse verticale; ciascun gruppo è costituito da una pompa-turbina a cinque stadi con distributore fisso e da un generatore-motore sincrono della potenza apparente di 160 MVA a 600 giri/min. L’avviamento in pompaggio dei gruppi avviene mediante trascinamento sincrono a frequenza variabile (back-to-back) e viene effettuato con girante in acqua e valvola rotativa chiusa: ciascun gruppo da avviare in pompaggio viene direttamente collegato, tramite una sbarra ausiliaria a tensione di macchina, ad un gruppo gemello della stessa centrale, il quale, avviandosi in generazione ed accelerando fino al raggiungimento della velocità nominale, svolge la funzione di trascinante; a questo punto avviene l’inserzione in rete del gruppo avviato e l’arresto dell’avviatore. La manovra di parallelo viene eseguita mediante L’interruttore A.T. per consentire la messa in tensione graduale del trasformatore elevatore. L’inversione del verso di rotazione del gruppo è resa possibile da un sistema di sbarre con doppio interruttore, che consente lo scambio delle connessioni tra la macchina sincrona e la rete. Il sistema descritto consente l’awiamento in pompaggio di soli sette gruppi, per una potenza totale assorbita di circa 1000 MW. Nel funzionamento contemporaneo in produzione di tutti gli otto gruppi, la potenza attiva generata complessivamente è pari ancora a circa 1000 MW. Il controllo della velocità delle macchine durante le fasi di avviamento viene effettuato da un dispositivo che regola il grado di apertura delle valvole rotative di manovra e dei relativi by-pass. Le macchine sincrone sono munite di eccitatrici di tipo statico, alimentate dal montante di macchina. Al piano inferiore di una caverna lunga 164 m, larga circa 14 m e alta 19,80 m, parallela alla caverna delle macchine e disposta simmetricamente rispetto alla galleria d’accesso, sono alloggiati gli otto trasformatori elevatori trifasi, della potenza apparente di 160 MVA con rapporto di trasformazione 15,5/400 kV, collegati ciascuno alla propria macchina sincrona da una terna di sbarre blindate. Al piano superiore della stessa caverna è installata la stazione a 380 kV, composta da otto stalli di gruppo e da due stalli di partenza cavi, realizzata in esecuzione blindata ed isolata con esafluoruro di zolfo. La stazione è a semplice sbarra, suddivisa in due semisbarre mediante un sezionamento longitudinale esercito normalmente aperto. Due terne di cavi in olio fluido, connesse ciascuna ad una semisbarra, collegano la stazione all’esterno; i cavi sono posati su di una soletta appositamente predisposta, in volta della galleria d’accesso. All’esterno si trovano gli stalli di partenza delle due linee aeree di trasporto a 380 kV, facenti capo, una alla centrale di San Fiorano, l’altra alla stazione di Gorlago. Un collegamento di «by-pass» tra le due linee aeree, normalmente chiuso, consente il transito di potenza nel nodo senza interessare i cavi e la parte blindata della stazione. La sala quadri centralizzata è inserita nella volta della galleria d’accesso, in corrispondenza dell’intersezione di questa con la sala macchine; per ciascun gruppo è inoltre possibile il comando manuale locale dal relativo quadro posto a quota alternatori. La centrale è completamente automatizzata e telecomandata da quella di S. Fiorano.( nota: dal 1998 è telecomandata da Bergamo) Gli scarichi dei gruppi, intercettati da paratoie piane, sono indipendenti fino allo sbocco in un’unica galleria circolare del diametro di 5,50 m, in prossimità del quale è inserito, lateralmente, il pozzo piezometrico di valle. Il pozzo piezometrico di valle è del tipo cilindrico, con diametro di 18 m, collegato con la galleria di scarico da un tronco a sezione circolare del diametro di 5,50 m e da una curva di pari diametro. Il volume compreso fra il massimo sovralzo (670,00 m s.l.m.) ed il minimo livello dinamico (627,50 m s.l.m.) è pari a 11000 m3. L’uscita di sicurezza dalle caverne rotative, macchine e trasformatori è assicurata da una finestra lunga circa 590 m, avente altresì funzione di condotto di ritorno dell’aria di ventilazione delle caverne stesse. Due diramazioni, inoltre, consentono rispettivamente l’accesso e l’aerazione del pozzo piezometrico di valle e l’accesso n. 3 alla rimonta della condotta forzata.
La centrale è visitabile tutto l’anno previa prenotazione.