- Condizione
- Dismessa
- Anno
- 1914
- Tipologia di turbine
- Francis
- Numero turbine
- 3
- Salto
- 99 m
- Portata massima
- 23 m3/s
A Nove sono state costruite tre centrali. La prima descritta in questo articolo, è entrata in esercizio dal 1914 e successivamente dismessa nel 1967. La seconda, chiamata centrale di Nove Nuova o Nove 1925 è in esercizio dal 1925 ma dal 1971 funziona come riserva al terzo impianto costruito in quegli anni.
L'impianto si trova nel territorio comunale di Vittorio Veneto (TV) appena sotto la SS. 51.
L'opera di presa si trova sul lato sud del lago Morto, alimentato dalle acque del Lago di Santa Croce che vengono turbinate dalla centrale del Fadalto. Dalla presa, mediante un canale in galleria a pelo libero del diametro di 2,6 m lungo 1615 m l'acqua viene portata fino al bacino di carico formato da una vasca lunga 125 m e con la larghezza massima di 21 m. La vasca di carico è dotata di uno sfioratore a stramazzo di 35 m con uno scarico che proseguiva parallelo alle condotte forzate.
Dalla vasca di carico partivano 2 condotte, aggiunte in tempi diversi. In fase di avvio dell'impianto la prima condotta era di 1,6 m di diametro lunga 450 m. Nel 1919 venne aggiunta una seconda condotta da 1,8 m e collegata con la precedente sul punto inferiore in modo da formare un'anello.
La centrale nasceva con due gruppi Riva con alternatori Siemens-Schunckert da 3 MW che sfruttava un salto medio di 99 m ed una portata massima di 15 m3/s derivata dal Lago Morto tra le quote di 272 e 276 m s.l.m. . La corrente di eccitazione era prodotta tramite due turbine pelton da 200 HP.
Nel 1920 venne aggiunto un nuovo gruppo, composta da turbina Riva e alternatore Tecnomasio Brown-Boveri, da 6 MW con relativa condotta, per utilizzare una maggiore portata di 8 m3/s. Questro gruppo fu successivamente installato nella nuova centrale di Nove 1925.
Lo scarico della centrale veniva effettuato tramite canale artificiale a quota 174 m s.l.m. a monte del fiume Meschio, in quanto il lago del Restello all'epoca non esisteva ancora.
La centrale assunse la funzione di riserva per Nove 25 fino ai primi anni 60. Il macchinario di generazione venne interamente smantellato nel 1967 e la prima condotta forzata fu recuperata e riutilizzata nell'impianto di Tegnas in Agordo.
Nel periodo tra il 1925 ed il 1963 in quello che era l'edificio quadri e trasformatori venne istituito in collaborazione con l'Università di Padova un centro di ricerche e di modellistica idraulica sotto la responsabilità del prof. Scimemi.
Il fabbricato è ora adibito ad officina.
Bibliografia
- Gli opifici della Società Idroelettrica Veneta dalla Piave al Livenza
- Menegon, W. (2007). Gli opifici della Società Idroelettrica Veneta dalla Piave al Livenza. Belluno, Italia. Momenti AICS.
- Impianti Idroelettrici Piave-Santa Croce
- Semenza, C. (1928). Impianti Idroelettrici Piave-Santa Croce. L'Elettrotecnica, volume X(n. 26), 589.