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La centrale di Teglia utilizza le acque del bacino imbrifero del fiume Magra. La centrale è suddivisa in due salti, il secondo utilizza le acque scaricate dal primo.

  • Comune: Pontremoli
  • Provincia: Massa - Carrara
  • Regione: Toscana
  • Anno di costruzione: 1935 I salto, 1953 II salto
  • Località: Teglia
  • Proprietario: Edison
  • condizione: Attiva
  • Potenza: 24 MW I° salto, 6.5 MW II° salto
  • N. Gruppi: 2 I° salto, 1 II° salto.
  • Salto: 150.5 m I° salto, 35 m II° salto
  • Portata: 21 m3/s
  • Producibilità: 59 GWh
  • Tipo Macchinario: Francis ad asse orizzontale

Storia

La Società Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, subentrò, nel 1930, alla Società Forze Idrauliche Alto Magra, nel progetto, risalente al 1921, di costruzione di un gruppo d’impianti idroelettrici e di serbatoi per utilizzare il fiume Magra ed i suoi affluenti in prossimità di Pontremoli. Scopo degli impianti era di fornire energia elettrica, sia agli stabilimenti siderurgici della Falck (ad integrazione di quella fornita dagli impianti alpini), sia alle Ferrovie dello Stato, in conformità ad un contratto stipulato nel 1930. Il progetto fu poi modificato nel 1931 prevedendo la costruzione delle centrali di Teglia e Rocchetta e di tre serbatoi situati rispettivamente: sul fiume Magra a Molinello, con un invaso di 1.200.000 m3; sul torrente Gordana a Giaredo con 1.500.000 m3 e sul torrente Teglia a Rocchetta con 2.000.000 m3. Tre distinti impianti dovevano, inoltre, esserecostruiti sul corso superiore del Magra, del Verde e del Gordana. Per alimentare le Ferrovie la Falck installò inizialmente a Teglia delle macchine di conversione da 50 a 16 periodi, ed iniziò subito dopo la costruzione della derivazione dal Teglia e del relativo serbatoio di Rocchetta, per garantire l’autonomia della Centrale in caso d’interruzione della linea a 70 KV di collegamento con le centrali alpine, lunga ben 300 Km. Il progetto fu, poi, ulteriormente modificato, riducendo l’altezza del serbatoio di Giaredo, dove i rilievi geologici rivelarono gravi fatturazioni della roccia, da 60 a 27,5 m, con una capacità di soli 125.000 m3 ed ampliando invece il volume di quello di Rocchetta da 2 a 5 milioni di m3. La diga di Rocchetta fu completata nel 1939 e quella di Giaredo nel 1949. Durante la guerra e nel primo dopoguerra furono realizzate anche le prese sui torrenti Verde, Magriola e Bettinia ed i vari tratti di collegamento con gallerie in pressione. In seguito, la Falck rinunciò all’utilizzazione del Magra, al serbatoio di Molinello ed agli impianti superiori ed iniziò, invece, la costruzione di una seconda Centrale a Teglia, che aumentava il salto complessivo sfruttato. Questa nuova opera fu completata nel 1953. I primi gruppi ad entrare in esercizio, nel marzo del 1935, furono quelli del primo salto della centrale di Teglia che, sino a novembre del 1949, potevano produrre energia a 50 Hertz, (alla tensione di 70 KV, che era trasmessa a mezzo d’apposita linea agli stabilimenti Falck di Sesto S. Giovanni) o a 16 Hertz (alla tensione di 60 KV, che era consegnata alle Ferrovie dello Stato); I due gruppi erano composti di turbine Francis accoppiate ad un generatore asincrono a 50 Hertz e ad un generatore sincrono a 16 Hertz, la potenza di ciascun generatore era di 5.5 MW. Nella cabina AT erano installati tre trasformatori per frequenza industriale e due per quella ferroviaria.

Pozzo piezometrico e condotta forzata

La galleria in pressione proveniente dalla diga di Giaredo ha termine in località Oppido, dove si trova il pozzo piezometrico, dotato di una vasca di espansione di 5500 m3. Da qui ha inizio la condotta forzata avente uno sviluppo totale di circa 1200 m. Il primo tratto della condotta è lungo 147 m ed ha un diametro di 2.9 m. In seguito la condotta passa per una valvola a farfalla, a valle di quest'ultima la condotta si sdoppia in due condotte del diametro di 2 m lunghe 1065 m. le condotte sono una in lamiera chiodata ed in lamiera saldata, questo è dovuto alle diverse epoche di costruzione. A fianco della condotta si trova un piano inclinato per il trasporto delle merci e delle persone.

La centrale I salto

La centrale di Teglia I° salto si trova a quota 210 m s.l.m. e sorge sulla sponda sinistra del torrente omonimo. La centrale è costituita da un fabbricato di circa 23.000 m2 che ospita la sala macchine, i locali per i servizi ausiliari, la sala quadri, la strumentazione di controllo e misura, i locali per gli apparati di teletrasmissione ed altri impianti accessori. Nella sala macchine sono installati due gruppi gemelli, ciascun gruppo è composto da una macchina sincrona della potenza di 15 MVA alla tensione di 6.3 KV a 500 giri/minuto, mosso da due turbine francis della portata di 5m3/s l'una. Le turbine scaricano in una vasca della capacità di circa 400 m3 che funge da vasca di carico per la centrale di Teglia II° salto. In caso quest'ultima non sia in servizio, una paratoia di regolazione a funzionamento automatico devia le acque scaricate in uno scivolo che conduce le acque al canale di scarico della centrale di II° salto e da lì al fiume Magra. In caso di avaria un'altra paratoia consente di scaricare le acque nel torrente Teglia, adiacente alla centrale.

Centrale II salto

La centrale di Teglia II° salto è sita alla base di un pozzo in calcestruzzo, profondo 40 m, cui si accede dall’interno della sala macchine della centrale di I° salto. Dalla vasca di carico, già descritta, che raccoglie gli scarichi del primo salto, partono due condotte d’acciaio, annegate nella struttura del pozzo, che alimentano il gruppo del secondo salto. Questo è installato alla base del pozzo, a quota 171.50 m. Il gruppo è composto di un generatore asincrono da 6.8 MW alla tensione di 6.3 KV a 500 giri / minuto, mosso da due turbine Francis di portata massima 10 m3/s. A valle delle due turbine vi sono due camere d’espansione a pelo libero, per attenuare le oscillazioni e compensare il livello del fiume Magra, assai variabile in caso di piena. Dalle vasche si diparte il canale di scarico, sotterraneo, con diametro 3.5 m e lunghezza 1.630 m, che conduce al fiume Magra. Il canale di scarico è dotato di pompe per lo svuotamento in caso d’ispezioni o manutenzioni. Lo sbocco in Magra avviene tramite una bocca protetta da paratoie per proteggere l’impianto in caso di forti piene del fiume. Allo sbocco il canale si allarga e termina in un’ampia soglia larga 18 m, in modo da limitare a 50 cm l’altezza della lama d’acqua necessaria allo scarico della massima portata ed utilizzare così al massimo il salto disponibile.

Stazione Elettrica

Adiacente al fabbricato centrale si trova una stazione AT all’aperto, ove sono installati tre trasformatori elevatori 6.3/132 KV: due di potenza 12 MVA per i gruppi del primo salto ed uno da 6 MVA per il gruppo del secondo salto. Ciascun trasformatore è completo delle relative apparecchiature ad alta tensione (interruttori, sezionatori, trasformatori di corrente e tensione scaricatori). Qui si attestano tre linee a 132 KV, che connettono le centrali alla rete nazionale. Dietro alla stazione AT si trova un edificio che ospita una stazione MT, contenente gli interruttori, i sezionatori ed il sistema a sbarre a 6.3 KV; i trasformatori 6,3/0.38 KV per i servizi ausiliari di centrale e 6.3/8 KV per l’alimentazione delle linee di servizio alle due dighe. Altri fabbricati ospitano: un gruppo elettrogeno ad avviamento automatico in caso d’emergenza; officine, magazzini; uffici ed una foresteria.


Fonti:

Gioele Grandicelli

Uno dei giovani redattori di ProgettoDighe, è attivo dal 2009.

Attivo principalmente nell’Asta ENEL Fiume Serchio, nell’Asta ENEL Torrente Lima, nell’Impianto HydroVersilia di Cardoso e nell’Impianto ENEL Green Power di Lombrici, ed inoltre nell’Asta ENEL Fiume Piave.

pelton1989

Uno dei giovani redattori di ProgettoDighe.