- Condizione
- Esercizio normale
- Uso
- Idroelettrico
- Tipologia dello sbarramento
- Arco gravità
- Anno di costruzione
- 1963
- Altezza dello sbarramento [m]
- 99
- Lunghezza del coronamento [m]
- 242
- Capacità invaso [milioni di metri cubi]
- 42
La diga fa parte del sottoimpianto di Chievolis, appartenente all'impianto della Val Meduna (insieme alle dighe di Ca' Zul e di Ponte Racli). Essa si erge in località Ca' Selva, in comune di Tramonti di Sopra, sul torrente Silisia e va ad alimentare la centrale di Chievolis, posta in spalla sinistra. Con 111 metri è l'opera più alta dell'impianto della Val Meduna.
La diga è stata progettata dall'ing. Manfredini ed è stata costruita dalla Società Caffaro Energia per alimentare lo stabilimento industriale di Torviscosa al fine di far fronte all'incremento della richiesta di energia da parte dello stabilimento industriale. I lavori ebbero inizio nei primi del 1960 con la costruzione, sull'alveo del fiume, di un'avandiga a gravità massiccia avente rispettivamente l'altezza di 15,22 m ed una lunghezza complessiva di 102 m. In contemporanea, fu realizzato uno scarico provvisorio che servì, attingendo acqua dal piccolo bacino provvisorio creato dall'avandiga, a far rimanere asciutto il sito in cui erano in corso gli scavi delle impose relative alla struttura dello sbarramento principale. Verso la fine del 1960 iniziò, quindi, la costruzione della diga che procedette, con turni di lavoro di cinque ore, fino al Settembre del 1963. I lavori di invaso, tuttavia erano stati avviati già un anno prima del termine della costruzione. Quando, infatti, la diga fu completata l'invaso era già a circa 60 m (corrispondenti a circa la metà dello sbarramento), dal livello del collaudo. Tale collaudo fu portato a termine nell'Ottobre del 1963.
La diga è del tipo ad arco-gravità ed ha un volume di 300 000 m3; lo sbarramento ha un'altezza massima di 111 metri e la lunghezza del coronamento è di 242 metri.
Nel corpo diga è presente la seguente opera di scarico:
- scarico di esaurimento costituito da una tubazione metallica del diametro di 1,30 m incorporata nel pulvino centrale diga con asse a quota 399 m s.l.m. e intercettata da una valvola cilindrica a getto cavo. Gli scarichi in roccia sono:
- scarico di superficie: ubicato in spalla sinistra ed è ricavato nella spalla a gravità. E' composto da tre luci presidiate da due paratoie a ventola con azionamento a bilanciere delle dimensioni di 7,00 m x 2,50 m con soglia a 492,5 m s.l.m. e una paratoia a settore ad azionamento elettrico delle dimensioni di 7,00 m x 4,00 m con soglia a 491,00 m s.l.m. Tre larghi scivoli in calcestruzzo, opportunamente sagomati e a forte pendenza, convogliano le acque in una vasca di dissipazione per poi restituirli al torrente Silisia circa 250 m a valle della diga. La portata mssima esitata con invaso a quota 497 m s.l.m. è di 396 m3/s.
- scarico di fondo: ubicato in sponda sinistra ed è costituito da un'imbocco profilato ad imbuto a quota 407,03 m s.l.m. a cui fa seguito un tratto in galleria a sezione circolare dello sviluppo di 78 m e di diametro di 4,50 m sino alle pratoie di intercettazione. Dopo le partoie la galleria continua in sezione policentica per 381,78 m sino allo sbocco in alveo. Per l'intercettazione sono installate due paratoie piane in serie aventi luce netta di 1,80 m x 2,80 m con valvola di sorpasso per i riequilibrio della camera intermedia. Alla camera di manovra partoie si accede da valle attraverso un cunicolo in roccia rivestita ubicato in sponda sinistra a quota 408,00 m s.l.m.. La portata massima esitata con invaso a quota 497 m s.l.m. è di 176,00 m3/s. La portata complessiva esitabile agli scarichi a quota 497,00 m s.l.m. è di 572,00 m3/s .
In sponda destra, a monte della diga, si trova la cabina dell'opera di presa. Nella cabina sono contenuti gli organi di comando della paratoia di intercettazione e della griglia mobile, il quadro elettrico di comando degli organi di deviazione, le apparecchiature di misura della quota d'invaso e le apparecchiature di telecontrollo. Sempre in sponda destra, si trovano le opere di deviazione la cui presa, con soglia a quota 440 m s.l.m., è intercettabile con una paratoia a strisciamento avente luce utile di 2,4 x 1,6 m protetta da una griglia a sacco sollevabile. La galleria in roccia, rivestita in calcestruzzo armato, ha un diametro di 3,2 m per una lunghezza totale di 2700 m e termina nel pozzo piezometrico della centrale di Chievolis.
Opere ausiliarie
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cabina di trasformazione: è ubicata a circa 500 m a valle della diga, in prossimità della borgata di Ca' selva ed è alimentata dalla linea di servizio a 10 kV derivata dalla linea Chievolis-Ca' Zul. Nella cabina è contenuto il trasformatore 10/0,38 kV 0,125 MVA, gli organi di protezione e sezionamento di linea, il gruppo elettrogeno di emergenza , il quadro elettrico generale di distribuzione bassa tensione. Dalla cabina sono derivate anche due ulteriori linee 10 KV dirette alla centrale di Valina ed alla cabina ENEL di Ca' Selva.
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cabina opere di scarico: nella cabina, ubicata sulla spalla a gravità della diga, sono contenuti gli organi di comando degli scarichi di superficie e di fondo.
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cabina di guardia: nella cabina, ubicata in prossimità della diga, sono ricavati i locali di servizio dell'operatore addetto alla sorveglianza.
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impianti elettrici: l'impianto elettrico utilizzatore in bassa tensione a 380 V trifase sistema TN, è alimentato da propria cabina MT/BT, o in emergenza, da un gruppo elettrogeno fisso ad avviamento automatico manuale.
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comunicazioni: sono disponibili due distinti collegamenti telefonici e un collegamento con il ponte radio di servizio.
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trasmissione dati: è installato un sistema di telecontrollo per i parametri principali dell'invaso.
Come raggiungere la diga
L'accesso alle diga è garantito da una strada carrabile asfaltata che parte dall'abitato di Chievolis. Prima dell'abitato di Ca' Selva la strada si raccorda con la strada proveniente da Ca' Zul - Valina.
Riferimenti turistici
- Carta escursionistica: Tabacco n°028
Ambiente e sport
Lo splendido territorio montano, appartenente al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, permette di effettuare innumerevoli escursioni presso: Forcella della Croce, Pala Barzana, Monte Raut, Prati di Albins e la Malga comunale . Interessantissima, per gli sportivi, è la meravigliosa palestra di roccia “Al Palazzo” e, per gli amanti della montagna, il “Sentiero Natura”.
Arte
In questa area sono tre i borghi da non perdere: Andreis, Poffabro e Frisanco.
L'architettura di Poffabro, è caratterizzata da balconi in legno, da pietre tagliate al vivo e da lunghe schiere di abitazioni con pianta cinque-seicentesca. Questo borgo è stato il primo paese della regione a essere stato inserito nella ristretta cerchia dei “Borghi più belli d’Italia”. Poffabro e il suo circondario vantano numerosi capitelli votivi e chiese: S. Nicolò (con un altare ligneo del sec. XVII), S. Floriano in Crociera (sec. XV) e il Santuario della Beata Vergine della Salute sono le più importanti.
A Frisanco, altra perla architettonica in pietra e legno, merita una visita “Palazzo Pognici” una costruzione del XVII secolo che domina la piazzetta omonima. L’architettura delle sue case, vero “unicum” ambientale, rappresenta anche per Andreis una peculiarità; la struttura tipica della casa andreana, con all'interno della cucina il caratteristico “fogular furlan”, si sviluppa in altezza.
Artigianato
Le “scarpeti” di Poffabro, pantofoline in velluto lavorate a mano dagli ultimi artigiani. Si producono anche oggetti in legno e in vimini.
Gastronomia
Cucina povera ma impreziosita dalle erbe aromatiche di montagna, quella delle valli del Pordenonese. Tipico è il “frico”, formaggio di salamoia fritto in padella insieme alle patate e ad una cipolla; appetitose anche la brovada e muset (rape alla vinaccia con cotechino) e tutte le specialità di selvaggina. Ottimi anche gli insaccati.
Musei
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“Da li’ mans di Carlin” : con un lavoro durato trent’anni Carlin, un anziano della Val Colvera, ha pazientemente ricostruito in miniatura (scala 1:10) tutta la civiltà contadina della vallata ormai quasi scomparsa.
Aperto tutte le domeniche dalle 16:00 alle 19:00 presso ex Latteria di Frisanco in Piazza Pognici.
www.friuli.net/carlin -
Museo della Civiltà Contadina ad Andreis: esposizione che testimonia, attraverso le sue raccolte, la lavorazione delle scarpetes, dell'osso, del cucchiaio, dello zoccolo, della lana, del latte.
Ripropone gli attrezzi del fabbro e del boscaiolo; conserva le antiche maschere del carnevale ed i giochi dei bambini; ricostruisce l'antica cucina andreana ed i tetti di paglia e di coppo delle abitazioni di un tempo.
Info e prenotazioni:
telefono: 0427 76007 municipio - Fax: 0427 76304
servizi@comune.andreis.pn.it
http://www.comune.andreis.pn.it/Il_Museo/il_museo.html
Dove mangiare
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Trattoria “Stella”
via Principale 381
33092 Meduno
tel. 0427-86124 -
Ristorante “Al Giardino”
via Circonvallazione Nuova 31
33092 Fanna
tel. 0427-77178 -
Hotel Ristorante
Eurohotel Palace Maniago
v.le della Vittoria 31
33085 Maniago
tel. 0427-71432
http://www.eurohotelfriuli.it -
Agriturismo “Lataria dei Magredi”
vicolo Centrico 1
33099 Vivaro
tel. 0427-97037
http://www.gelindo.it
Dove dormire
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Albergo Ristorante “da Romano”***
via Ponte Maraldi 36
33092 Meduno
tel. 0427-86135 -
Hotel “Dall' Ongaro” ****
Piazza Mazzini 41
33080 Pordenone -
Eurohotel Palace Maniago ****
(vedi elenco ristoranti) -
Hotel “Oliva” ***
Via Longo 2
33081 Aviano
Indirizzi e contatti utili
- Pro loco Andreis tel. 0427 76312
- Pro loco Frisanco-Poffabro http://www.friuli.net/valcolvera
- Itinerari “Parco naturale Dolomiti Friulane” tel. 0427 87333