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Le dighe

Malga Bissina

pubblicato nel — modificato nel

Condizione
Esercizio normale
Uso
Idroelettrico
Tipologia dello sbarramento
Gravità a speroni a vani interni
Anno di costruzione
1957
Altezza dello sbarramento [m]
81
Lunghezza del coronamento [m]
563
Capacità invaso [milioni di metri cubi]
61

La diga di Malga Bissina si trova nella valle di Daone (Alta valle del Chiese) lungo il fiume Chiese ad una quota di 1790,00 m s.l.m.. Fa parte dell’impianto Boazzo Cimego e Centrale di Storo di cui fanno parte anche le dighe di Ponte Morandin e Malga Boazzo.

La diga di Malga Bissina è stata costruita dalla e Società Idroelettrica Alto Chiese (Gruppo Edison), su progetto dell’Ing. Claudio Marcello con la collaborazione dell’Ing. Giuseppe Candiani e dell’Ing. Francesco Contessini, e con la consulenza del Prof. Giorgio Dal Piaz per la parte geologica.

I lavori di costruzione sono stati eseguiti dall’Impresa Lodigiani di Milano per le opere civili e dalla Rodio di Milano per le iniezioni.

I lavori ebbero inizio nel Luglio del 1955 con la costruzione, sull’alveo del fiume Chiese, di un’avandiga a gravità massiccia avente rispettivamente l’altezza di 9,00 m ed una lunghezza complessiva di 46,50 m. In contemporanea, fu realizzato uno scarico di deviazione che servì, attingendo acqua dal piccolo bacino provvisorio creato dall’avandiga, a far rimanere asciutto il sito in cui erano in corso gli scavi delle impose relative alla struttura dello sbarramento principale. Quindi, iniziò la costruzione dello sbarramento vero e proprio, che si protrasse fino al 12 Novembre del 1957.

La diga è del tipo “Marcello” (gravità alleggerita a speroni cavi), ed è composta da 22 elementi cavi della larghezza di 22,00 m ogniuno (sui quali sono disposti giunti perimetrali di costruzione), 20 speroni e due tratti a garvità ordinaria.

La tenuta dei giunti di contrazione è assicurata da un dispositivo costituito da:

  • una trave coprigiunto in calcestruzzo armato;
  • un pozzetto riempito di bitume scaldabile elettricamente;
  • un lamierino di rame spesso 2 mm, piegato ad U ed immorsato da ambo i lati nel calcestruzzo;
  • un pozzetto di drenaggio del diametro di 20 cm.

Il bitume, reso fluido per riscaldamento, riempie lo spazio compreso tra la trave coprigiunto ed il lamierino, assicurando l’intasamento del giunto.

Data l’alta quota, per evitare che le parti più interne dei vani venissero esposte all’alternarsi delle vicende atmosferiche, alla formazione del ghiaccio ed all’accumulo di neve, si è realizzata la chiusura dei vani tra gli elementi con una struttura coibente.

L’altezza dello sbarramento è di:

  • Sul punto più depresso delle fondazioni: 88,00 m
  • Sull’alveo: 81,00 m

Il coronamento ha uno sviluppo complessivo di 563,40 m, una larghezza di 3,00 ed è a 1790,00 m s.l.m.. Lo spessore alla base è di 73,65 m.

Le opere di scarico sono costituite da:

  • Uno scarico di superficie principale (238 m3/s alla 1788 m s.l.m.);
  • Uno scarico si superficie sussidiario;
  • Uno scarico intermedio (150 m3/s);
  • Uno scarico di fondo (174 m3/s).

La capacità complessiva di scarico alla quota di massima regolazione (1788,00 m s.l.m.) di 562 m3/s. Lo scarico di superficie principale, in sinistra, è costituito da due luci affiancate di 18 m complessivi, con soglia alla 1784,30 m s.l.m., intercettate da due paratoie piane 9 x 2,5 m sormontate da due paratoie a ventola di 9 x 1,2 m, con ciglio alla 1788,00 m s.l.m. Lo scarico di superficie sussidiario, sempre in sponda sinistra, è costituito da una soglia libera alla 1788,10 m s.l.m. lunga 25 m.

Il bacino creato dallo sbarramento ha un volume complessivo di 61 milioni di m3, una quota di massima regolazione a 1788,00 m s.l.m. e una larghezza massima (presso la diga) di 560,00 m.

La conca che contiene il serbatoio corrisponde al fondo di un antico specchio lacustre interrato da depositi superficiali. La sezione dello sbarramento, larga 560 m alla quota della massima regolazione, è costituita da tonalite sana e compatta (fatta eccezione per qualche limitata zona), per lo più ricoperta da uno strato di depositi alluvionali e morenici, di spessore relativamente limitato. La roccia di fondazione è invece formata da tonalite biotitico anfibolica.


Come raggiungere la diga

Nei pressi di Pieve di Bono abbandonare la SS237 in direzione Daone, una volta raggiunto il paese proseguire per la strada che si inerpica nella valle. Appena fuori dal centro abitato è presenta una deviazione verso sinistra che porta più in basso fino alla diga di Ponte Murardin. Dopo uandecina di chilometri di fronte a noi si possono vedere i contrafforti della diga di Malga Boazzo. Proseguite per la strada costreggiando il lago fino a raggiungere la parte opposta del lago. Qui troverete la strada di ingresso della centrale da dove parte anche la funivia usata dagli addetti ai lavori per raggiungere la diga di Malga Bissina nei mesi invernali. Da qui continuate a salire per i tornanti fino a raggiungere la diga. Una volta raggiunta la zona della diga sono disponibili dei comodi parcheggi proseguendo poco più avanti sulla strada.

Riferimenti turistici

Libri o siti Internet

  • ENEL: Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani - Vol. 3

Immagini

Cabina di guardia
Cunicolo d’accesso agli elementi
Si vede molto bene la rete usata per eseguire la finitura superficiale liscia fra i contrafforti.
Si vede molto bene la rete usata per eseguire la finitura superficiale liscia fra i contrafforti.
Giuntura fra due elementi
Il contrafforto centrale visto dal basso con scaltore
Il coronamento
Il lago creato dalla diga
Si nota in primo piano la teleferica del blondin.
Si nota in primo piano la teleferica del blondin.
Dettaglio degli speroni centrali
Dettaglio degli speroni centrali
In primo piano la restituzione dello scarico di superficie.
In primo piano la restituzione dello scarico di superficie.
La diga vista dal basso
La sezione longitudinale (sviluppata da valle) della diga
L’elemento cavo centrale visto dall’interno.
Da notare la struttura rocciosa sulla quale apoggia la diga.
Da notare la struttura rocciosa sulla quale apoggia la diga.
sembra sia stato ridotto di dimensioni, in quanto si vede un’area rettangolare con operazioni di chiusura successive alla costruzione della diga
sembra sia stato ridotto di dimensioni, in quanto si vede un’area rettangolare con operazioni di chiusura successive alla costruzione della diga
Si intravedono le paratie mobili e la sirena: lo scivolo è sulla parte dx.
Si intravedono le paratie mobili e la sirena: lo scivolo è sulla parte dx.
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Tutte le operazioni di ingresso ed uscita si svolgono dentro l’area recintata.
Tutte le operazioni di ingresso ed uscita si svolgono dentro l’area recintata.
Elvis Del Tedesco

Elvis Del Tedesco

+39 340 2905384

Nasce a Pordenone nel 1979, frequenta l’istituto tecnico industriale J.F. Kennedy di Pordenone, dove consegue il diploma di perito informatico. In seguito frequenta il corso di laurea in Ingegneria Informatica presso l’università degli studi di Padova.

Attualmente impegnato presso Generali Italia.

E’ appassionato di fotografia, tecnologia, cultura del periodo delle guerre mondiali e del dopoguerra nelle zone del triveneto.

Nel 2005 fonda ProgettoDighe e attualmente si occupa di tutte le attività tecnologiche e della gestione sia amministrativa che dei contenuti dello stesso.