- Condizione
- Esercizio normale
- Uso
- Idroelettrico
- Tipologia dello sbarramento
- Arco semplice
- Anno di costruzione
- 1947
- Altezza dello sbarramento [m]
- 26.46
- Lunghezza del coronamento [m]
- 19
- Capacità invaso [milioni di metri cubi]
- 0.02
Questa minuscola diga fa parte dell’impianto Lumiei-Tagliamento, e si trova a 5 Km da Ampezzo Carnico (Udine), sul torrente Novarza, affluente di sinistra del Lumiei, in una stretta gola di erosione di calcari dolomitici.
La diga del Novarza, è stata costruita dalla S.A.D.E. (Società Adriatica Di Elettricità), ed stata progettata dall’Ing. Carlo Semenza con la collaborazione del Dott. Ing. Nino Alberico Biadene e di Luciano de Brai, nonché con la consulenza del Prof. Giorgio dal Piaz, per la parte geologica, e del Prof. Ing. Ettore Seimemi per la parte idraulica; collaborazione atta all’uopo di creare un piccolo (20 000 m3) bacino per la derivazione ad acqua fluente delle acque del torrente Novarza e del Rio di Veltri verso il bacino del Lumiei. La costruzione della diga è stata affidata alla Impresa F.lli Nigris, mentre la direzione locale dei lavori è stata assegnata al Dott. Ing. Luciano De Brai. Il lavori per la costruzione dello sbarramento ebbero inizio nel Febbraio del ‘46 con lo scavo delle fondazioni e delle imposte della diga. Lo scavo di fondazione è stato spinto fino alla profondità di ben 22 m sotto l’alveo originario per raggiungere il punto di saldatura dei 2 fianchi rocciosi.
Detto scavo, in alluvione più o meno argillosa e per di più nella parte superiore con notevoli infiltrazioni d’acqua, ha richiesto robuste armature di sostegno. Gli inerti (con elementi fino a 60 mm) sono stati ottenuti per frantumazione del pietrame calcareo provenienti dagli scavi della galleria di derivazionie. Quindi, agli inizio del ‘46 iniziò la costruzione dello sbarramento, che venne ultimato nell’estate del ‘47, con il conseguente collaudo che avvenne circa un mese dopo l’ultimazione dello sbarramento. Per la creazione della diga è stato usato cemento Portland con resistenza della malta nominale a 28 giorni, di 500 Kg/cm2. Il dosaggio adottato è stato di 250 Kg/m3. La struttura è stata verificata con la formula del cilindro, in base ai seguenti fattori di sollecitazione:
-
Peso specifico dell’acqua: 1,00 t/m3
-
Peso specifico della muratura: 2,40 t/m3 Lo sforzo di compressione a invaso pieno è risultato di Kg/cm 2 14.6. La costruzione ha corrisposto molto bene al suo scopo e non sono stati necessari lavori supplementari.
Caratteristiche della diga La diga, è del tipo a volta a semplice curvatura, a spessore costante, con spalle d’imposta e tampone di fondazione. E’ caratterizzata da un canale di presa ricavato nell’arco in sommità sotto la soglia sfiorante. L’altezza sul punto più depresso delle fondazioni è di 38,74 m, quella sul piano generale di fondazione è di 26,16 m, mentre quella sull’alveo del t. Novarza è di appena 16,75 m. Lo sviluppo coronareo è di 19,00 m e la corda è di 9,90 m, mentre il raggio di curvatura planimetrica (estradosso) è di 12,90 m.
Il franco rispetto al piano del coronamento è di:
- Sul livello di massimo invaso: 4,00 m
- Sul livello di massima piena: 0,00 m I due paramenti sono perfettamente verticali ed hanno uno spessore costante di 3,10 m. Il volume dello sbarramento è di 1 350 m3 Non esistono giunti nella diga. Nel corpo diga, e in roccia, sono stati costruiti 2 scarichi:
Sfioratore:
E’ previsto che le piene abbiano a scaricarsi esclusivamente per tracimazione al di sopra della diga, che è sfiorante lungo tutto l’arco di sommità e per un’altezza di lama prevista per 4 m. La quota di soglia è di 997,75 m s.l.m., mentre lo sviluppo della soglia sfiorante è di 16,06 m. La portata di sfioro, a quota di massima regolazione è di 170 m3/s. Lo sfioratore, è strettamente collegato al canale di presa, il quale è ricavato, come precedentemente detto, nel corpo diga, immediatamente sotto il ciglio sfiorante; la parete a valle del canale è sagomata a sfioratore laterale-modulatore. All’estremità, in DX del canale, è disposta una paratoia (m 1,80 x 2,10) alla quale fa seguito un breve tronco di galleria che convoglia l’acqua ad uno sghiaiatore. Per le derivazione delle acque di magra invernali ed estive, è stata disposta anche una bocca di presa supplemementare in DX, munita di griglia e paratoia: essa immette nella galleria sopra accennata. Allo sghiaiatore fanno seguito uno stramazzo e una vasca di sedimentazione della larghezza di 7,50 m. Lo spurgo del materiale depositato nello sghiaiatore e dissabbiatrice avviene tramite due tubazioni munite di paratoie. Il canale sghiaiatore ha uno stramazzo laterale che limita il massimo livello nelle vasche. L’opera è stata studiata su modello di Idraulica dell’Università di Padova.
Scarico di fondo
E’ costituito da una galleria in sponda destra, munita di paratoia della luce di 1,40 x 1,50 m, che ha servito per la derivazione del torrente durante la costruzione della diga. La sua portata di spurgo è di 12 m3 L’imbocco dello scarico suddetto si trova alla quota di 981,50 m s.l.m..
Il bacino creato dalla piccola diga del Novarza è modestissimo ed ha un’estensione di appena 87 m (originariamente era però lungo 125 m c.a.) e una larghezza massima di 13,64 m. Il suo volume complessivo, quando raggiunge la quota di massima regolazione (che è a 997,65 m s.l.m.) è di appena 20000 m3, che va però via via notevolmente riducendosi ad ogni piena.
Come raggiungere la diga
La diga non è stata ancora visitata da ProgettoDighe.
Riferimenti turistici
- Carta escursionistica Tabacco: 02
Gastronomia
Non si può lasciare questa valle senza aver assaggiato il rinomato Prosciutto di Sauris IGP e gli altri salumi della valle magari accompagnati con la pregevole birra integrale sempre prodotta a Sauris.
Ricordiamo anche la festa del prosciutto che si tiene ogni anno la seconda e terza settimana di luglio.
Libri e siti internet
- Sito ufficiale del turismo in Friuli Venezia Giulia
- Sauris: turismo friuli venezia giulia e carnia
- Zahre
- Prosciuttificio Wolf Sauris
- Sentiero della Pedanca del Buso
- ANIDEL: le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani - Vol. 2, 1951.
- L’impianto idroelettrico del Lumiei, “L’Energia elettrica”, Agosto 1958, pag. 405.
- Organizzazione e svolgimento dei lavori per l’Impianto idroelettrico del Lumiei con particolare riguardo alla diga, “L’Energia elettrica”, Settembre 1958, pag. 490.
- L’Impianto idroelettrico del Lumiei, “Tecnica italiana”, settembre-ottobre 1948, pag. 233-234.
- Lo sfruttamento idroelettrico di Tagliamento, Cellina, Isonzo