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Le dighe

Tul

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Condizione
Esercizio normale
Uso
Idroelettrico
Tipologia dello sbarramento
Arco semplice
Anno di costruzione
1949
Altezza dello sbarramento [m]
26.6
Lunghezza del coronamento [m]
32.8
Capacità invaso [milioni di metri cubi]
0.21

La diga del Tul, costruita sul torrente Cosa, nasce dall’idea dell’Ing. Domenico Margarita di produrre energia elettrica da usarsi per la modernizzazione dell’industria casearia della zona. La costruzione della diga inizio nel 1925 ma venne interrotta a causa del fallimento dell’impresa originale avvenuto nel 1933. I lavori furono poi ripresi e l’impianto andò in servizio nel 1949.

Dalla diga del Tul vengono derivati 2,3 m3/s che vengono turbinati dopo un salto di 26,7 nella sottostante centrale ad acqua fluente di Mulinars, costruita nel 1922.

Dati caratteristici del serbatoio

Finalità

Regolazione settimanale dell’energia producibile dall’impianto idroelettrico del Tul.

Ubicazione

In una gola del torrente Cosa, affluente di destra del Tagliamento, nei comuni di Clauzetto e Castelnuovo del Friuli.

Dati principali

La costruzione è stata effettuata in due fasi successive, una fra il 1925 e il 1928, nel corso della quale la diga ha raggiunto la quota 259,50 e l’altra tra il 1947 e il 1949 dove è stata completato l’impianto Nel periodo intermedio l’opera ha funzionato come traversa di derivazione a superficie libera.

In periodo successivo è stata costruita una passerella di coronamento per l’accesso alla sponda destra posta a quota 271,19 m s.m..

La quota di massima regolazione si trova a quota 268,10 corrispondente al ciglio sfiorante della diga ma era stata studiata la possibilità di innalzare il livello dell’invaso a quota 270,10 mediante l’installazione di paratoie sul ciglio stesso, intervento mai realizzato.

La quota di massimo invaso era in origine posta a 270,70 m s.m. ma allo scopo di adeguare la sicurezza dell’impianto in caso di piena cinquecentenaria nel 2023 sono stati fatti dei lavori di allargamento della luce sfiorante e sopraelevazione del coronamento per consentire l’innalzamento di 20 cm della quota di massimo invaso .

Livello di massima regolazione 268,10 m s.m.
Livello di massimo invaso 270,90 m s.m.

Capacità d’invaso:

  • complessiva 0,86 m3x106
  • utile 0,21 m3x106

Superficie del bacino imbrifero sotteso 18,00 km2

Al serbatoio affluiscono apporti sotteranei che costituiscono l’intera portata di magra del territorio.

Notizie geologiche

Serbatoio e sezione di sbarramento:

La valle occupata dal serbatoio e la sezione di sbarramento sono incise nella roccia calcarea del cretaceo. Immediatamente a valle delle sezione dello sbarramento, gli strati cretacei poggiano su una formazione di roccia arenaceo-marnosa dell’eocene impermeabile ed a strati verticali.

Caratteristiche della diga

Tipo

A volta cilindrica, a generatrici d’estradosso ed intradosso verticali, tracimabile nella parte mediana. Lo spessore degli archi è costante dalla chiave all’imposta. La struttura appoggia su un tampone di fondazione ed è costituita da tre tronchi cilindrici sovrapposti, di caratteristiche geometriche diverse in relazione con la configurazione delle imposte. In particolare i due elementi cilindrici superiori di raggio ed asse diversi, che presentano una leggera sfalsatura in planimetria, hanno generatrici comuni in corrispondenza di una delle reni.

Dati geometrici principali

Altezza del piano di muri di sponda (a quota 272,10) :

  • sul punto più depresso della fondazione 40,10 m
  • sul piano dell’alveo a valle 26,60 m

Franco rispetto al piano di coronamento:

  • sul livello di massimo invaso 4,00 m
  • sul livello di massima piena 1,47 m

Sviluppo del coronamento 32,80 m \

Raggi dell’estradosso di curvatura planimetrica:

  • da quota 234,00 a quota 259,50 13,04 m
  • da quota 259,50 a quota 272,10 16,04 m

Volume della diga (esclusi i muri di sponda ed opere accessorie) 1 980 m3

Struttura dell’opera

Tutte le parti della diga sono in calcestruzzo dosato a 300 kg di cemento per m3 Sui paramenti sono disposte armature metalliche incrociate. L’elemento cilindrico inferiore, dello spessore di 6 m, poggia su di un robusto tampone di fondazione in calcestruzzo armato dello spessore di 15 m, spinto ad una profondità di 13,50 m nella roccia calcarea. Il paramento a monte è protetto da intonaco di cemento dello spessore di 3 cm, il paramento a valle è in calcestruzzo a vista. Il paramento a valle dell’elemento cilindrico intermedio (fra quota 251,50 e quota 255,60) è rivestito con uno strato di muratura di pietrame dello spessore di 80 cm, ricoperto verso l’esterno con bolognini. A protezione del piede della diga un solettone in calcestruzzo armato, rivestito di bolognini, allontana la lama tracimante dalla parte mediana del coronamento.

Verifica statica

La struttura è stata calcolata per archi elementari indipendenti incastrati alle imposte, in base alla teoria dell’elasticità, I fattori di sollecitazione adottati sono:

  • Peso specifico dell’acqua 1,00 t/m3
  • Peso specifico del calcestruzzo 2,44 t/m3
  • Temperatura di costruzione 14 °C
  • Semiampiezza dell’oscillazione annua di temperatura 16 °C
  • Salto termico tra i paramenti 8 °C
  • Ritiro equivalente ad una diminuzione di temperatura 10 °C

Gli sforzi massimi riscontrati in chiave a serbatoio pieno sono:

  • di compressione all’estradosso 34,7 kg/cm2
  • di trazione all’intradosso 6,3 kg/cm2

Opere di scarico

Sono costituite, oltre che dallo scarico di superficie in fregio al coronamento, da uno scarico intermedio e da uno scarico di fondo.

Scarico di superficie

Nella configurazione originale della diga il ciglio della diga era sfiorante nella parte mediana per un’ampiezza di 14,80 e la quota di sfioro a 268,19 m s.m. dotato una soletta di calcestruzzo armato rivestita in pietra dura provvedeva ad allontanare la lama stramazzante. Ai lati erano pure disposte luci in fregio al coronamento a quota 270,10 destinata ad entrare in funzione in caso di piena eccezionale. Sulle soglie della diga era stata ipotizzata l’installazione di paratoie a ventola con apertura automatica a quota 270,10, modifica mai avvenuta.

Nel 2023 i lavori di adeguamento per la sicurezza idraulica hanno abbassato la parte sinistra dello scarico portandola a quota 268,70 m s.m. e la parte destra a 269,80 m s.m. incrementando la luce sfiorante in corpo diga.

Scarico intermedio

E ubicato in sponda destra a 25 m a monte della diga e consta di un manufatto di imbocco, di forma rettangolare di m 1,10 x 1,40, con soglia a quota 259,50 m s.m. a cui fa seguito una galleria di 75,80 m di lunghezza e 1,80 m di diametro, con una pendenza dello 0,8%. Nel manufatto d’imbocco sono disposte due paratoie piane di m 1,10 x 1,40 in serie e manovrabili da apposita cabina di manovra, oppure dal quadro della centrale.

Scarico di fondo

È costituito da una tubazione metallica di 1,00 m di diametro, lunghezza pari a 2,60 m e con soglia a 258,00 m s.l.m. intercettata a monte da paratoia piana ed a valle da una saracinesca, attraversante l’imposta sinistra dell’arco inferiore dello sbarramento.

Portata delle opere di scarico

Capacità di progetto degli scarichi a 270,90 m s.m.

Tipo Portata
Scarico di superficie originale m3/s 147,9
Scarico di superficie modificato m3/s 223,6
Scarico intermedio m3/s 15,7
Scarico di fondo m3/s 9,1

Totale 248,6 m3/s
Per km2 di bacino direttamente sotteso 13,8 m3/s

Notizie sulla costruzione

Calcestruzzi

In ambedue le fasi di costruzione gli inerti furono ottenuti da cave in materiale calcareo aperte nel letto del torrente a monte della diga. Fu usato cemento del tipo con resistenza della malta normale a 28 giorni di 400 kg/cm2, per le opere eseguite nella prima fase, e del tipo 500 kg/cm2 per i lavori di completamento. La granulometria del calcestruzzo adottata fu di m3 0,75 di ghiaietto da 2 a 5 cm, m3 0,38 di sabbia granita e m3 0,07 di sabbia finissima, per m di impasto. I provini di calcestruzzo prelevati nel corso dei lavori fornirono, a 90 giorni, valori medi della resistenza a compressione di 300 kg/cm2.

Installazioni di cantiere

L’impianto di confezionamento del calcestruzzo era situato circa 250 m a valle della diga. Gli inerti furono trasportati dalla cava situata a monte della diga, mediante teleferiche all’impianto di confezionamento. Il cemento fu trasportato in cantiere, per via ordinaria, con automezzi. Il calcestruzzo fu trasportato, a mezzo teleferica, in apposito silo situato sopra la diga e distribuito con tubazioni mobili. I getti furono vibrati a mezzo di vibratori ad immersione.

Lavori di impermeabilizzazione

È prevista l’esecuzione di iniezioni di cemento per la saldatura tra il manufatto e la roccia e sui piani orizzontali e verticali di ripresa dei getti.

Notizie sull’esercizio

Comportamento generale

È soddisfacente: ad iniezioni non ancora eseguite non si era riscontrato alcun inconveniente degno di nota.

Personalia

Progetto della costruzione

Prof. Ing. Gaetano Ganassini e Prof. Ing. Arturo Danusso

Direzione locale dei lavori

Prima fase: Dott. Ing. Domenico Margarita
Seconda fase: Dott. Ing. Paolo Masieri

Costruzione

Società Elettrica del Tul, in economia diretta

Fornitori

S. A. A. Calzoni, Bologna, per i meccanismi di manovra delle paratoie; Società Elettrica del Tul e Cantieri Riuniti dell’Adriatico (Officine Elettromeccaniche di Monfalcone), per le paratoie; Società Cementi del Friuli, Stabilimento di Udine, per il cemento.

Bibliografia

Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Diga del Tul. Adeguamento della sicurezza Idraulica. Progetto Esecutivo.
Meda, P., & Marcello, C. C. (2019). Diga del Tul. Adeguamento della sicurezza Idraulica. Progetto Esecutivo. Edison Cellina Energy S.r.l. Recuperato da https://va.mite.gov.it/File/Documento/478201
Personaggi illustri
Il dono, Pordenone, Anno XIII, Numero 32, Settembre 2018. Personaggi illustri, p. 12. Recuperato da https://www.afdspn.it/magazines/32%20-%20Ottobre%202018.pdf
Dichiarazione Ambientale
Edison S.p.A. (2020), Triennio 2018-2020. Dichiarazione Ambientale. Dichiarazione del Polo 3, Edison S.p.A.. Recuperato da https://www.edison.it/sites/default/files/documents/EMAS_Polo%2B3%2B2018-2020_Convalidata.pdf

Immagini

La diga e la sottostante centrale di Mulinars durante uno sfioro
La diga e la sottostante centrale di Mulinars durante uno sfioro
Bonitti, A. (2009)
Vista dal coronamento originario della diga. Nel 2023 lo sfioro è stato oggetto di lavori di modifica.
Vista dal coronamento originario della diga. Nel 2023 lo sfioro è stato oggetto di lavori di modifica.
Zamò, D. (2007)
Vista aerea della diga
Gaspardo, D. (2020)
Vista della zona a valle della diga
Zamò, D. (2007)
Vista storica dalla sponda destra
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Vista frontale del corpo diga
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
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ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Sull’immagine la collocazione geografica dell’impianto costituito dalla diga e dalla centrale posta immediatamente a valle.
Sull’immagine la collocazione geografica dell’impianto costituito dalla diga e dalla centrale posta immediatamente a valle.
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Profilo schematico dell’impianto
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Planimetria generale della diga e degli scarichi
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Sezioni longitudinali del corpo diga
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Sezioni orizzontali a diverse quote del corpo diga
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Particole del ciglio sfiorante originale
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Schema dell’opera di presa dello scarico intermedio
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Schema dell’imbocco ed elementi di comando dello scarico di fondo
ANIDEL. (1952). Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani (Volume 6). Milano. ANIDEL. (Associazione nazionale imprese produttrici e distributrici di energia elettrica).
Elvis Del Tedesco

Elvis Del Tedesco

+39 340 2905384

Nasce a Pordenone nel 1979, frequenta l’istituto tecnico industriale J.F. Kennedy di Pordenone, dove consegue il diploma di perito informatico. In seguito frequenta il corso di laurea in Ingegneria Informatica presso l’università degli studi di Padova.

Attualmente impegnato presso Generali Italia.

E’ appassionato di fotografia, tecnologia, cultura del periodo delle guerre mondiali e del dopoguerra nelle zone del triveneto.

Nel 2005 fonda ProgettoDighe e attualmente si occupa di tutte le attività tecnologiche e della gestione sia amministrativa che dei contenuti dello stesso.