ProgettoDighe Il punto di riferimento per gli appassionati di dighe, centrali idroelettriche e opere idrauliche.
  • Stato: Italia

  • Regione: Veneto

  • Provincia: Belluno

  • Località: Costa d'Antola

  • Corso d’acqua: Cordevole

  • Condizione: irrealizzata

  • Uso: Idroelettrico

  • Tipologia: arco a doppia curvatura

  • Anno di fine costruzione: non realizzata

  • Quota di massima regolazione [m s.l.m.]: 1156,50

  • Altezza dello sbarramento[m]: 72,30

  • Lunghezza del coronamento [m]: 186,00

  • Volume della diga [m3]: 57 500

  • Capacità invaso [Mm3]: 37.300


La storia

La diga di Val Visdende avrebbe dovuto rientrare nell’Impianto dell’Alto Piave insieme alla diga di Sappada (anch’essa mai realizzata), Comelico e Santa Caterina e alimentare la Centrale di Ponte Cordevole e La Lasta.

La progettazione è stata affidata all’Ing. Nino Alberico Biadene sulla base di un progetto dell’Ing. Carlo Semenza, perito tre anni prima. La sua realizzazione, però, è stata impedita dal disastro del Vajont del 9 Ottobre 1963 che ha bloccato la progettazione e la costruzione di tutte le dighe della zona. Però, secondo il libro "Piave" (Alessandro Marzo Magno, edizioni "Il saggiatore"), il manufatto non è stato costruito perchè "la S.A.D.E., attraverso coloranti, ha rilevato che in alcuni punti perimetrali dell'invaso si aprivano crepacci, per via della natura carsica del terreno", e quindi l'acqua, raggiunta una determinata quota, poteva entrarvi, non permettendo quindi un ulteriore invaso.

Descrizione della diga e delle opere accessorie

Il manufatto doveva sbarrare il torrente Cordevole presso una sezione alquanto stretta della valle a circa 2 km a monte dell'immissione del torrente citato nel Piave in loc. Costa d'Antola e creare un bacino nell'ampia conca di Visdende della capacità complessiva di ben 37 milioni di m3 di cui 19 utili. Quest'ultimo si sarebbe dovuto estendere per circa 4,600 Km complessivi nella valle.

Il manufatto avrebbe dovuto essere del tipo a doppia curvatura in calcestruzzo, in parte tracimabile nella parte centrale, e avere un’altezza di:

  • Sul punto più depresso delle fondazioni: 74,50 m
  • Sul piano generale di fondazione: 72,30 m
  • Sull’alveo: 67,83 m

Il suo coronamento avrebbe dovuto avere una lunghezza di complessivi m 186,00 , una corda di 146,81 m e una larghezza di 3,50 m. Sul paramento di valle avrebbero dovuto essere predisposte tre passerelle di servizio. Secondo il progetto la diga alla base sarebbe dovuta essere 17,30 m e lo spessore minimo di 2,90 m. La diga avrebbe dovuto possedere nella parte centrale sette luci di sfioro aventi luce netta cadauno di 3,00 m e uno sviluppo complessivo di 21,00 m. Per lo sbarramento era previsto uno scarico di esaurimento che avrebbe dovuto attraversare il pulvino d'imposta a q. 1101,88 m s.l.m. che doveva possedere una galleria del diametro di m 0.56 e della lunghezza di 14,20 m chiusa a monte da una paratoia a strisciamento.

La presa di derivazione dovava essere predisposta in sponda sinistra ed essere protetta da una griglia a sacco sollevabile comandabile dalla cabina comandi centralizzati che doveva essere eretta in destra idrografica. L’imbocco della condotta dovava essere di forma quadrata di m 2,45 per lato.

Come raggiungere la Val Visdende

Bisogna seguire la A28 Palmanova-Tarvisio e bisogna uscire al casello di Carnia/Tolmezzo. Qui continuare per la strada statale 52 che passa per Ovaro e Rigolato fino ad arrivare a Sappada. Dopo 500 m circa dopo il centro abitato, si può ammirare lo spettacolo che offre l'orrido di Acquatona, dove, anche qui, doveva essere costruita una diga, quella di Sappada, già citata. Da qui continuare per 2,5 km fino ad arrivare al confine fra il Comelico e il Sappadino. Passata una galleria, un cartello sulla destra indica la direzione da prendere per la Val Visdende. La strada si inerpica per 3,4 km e arriva quindi ad affiancare il luogo di costruzione della diga. Per coloro che volessero visitare la magnifica conca di Visdende, paragonabile ad un giardino dell'Eden, tanto è incontaminata e magnifica, si avvisa che l'accesso è a pagamento.

Libri e siti Internet

Immagini

Gioele Grandicelli

Uno dei giovani redattori di ProgettoDighe, è attivo dal 2009.

Attivo principalmente nell’Asta ENEL Fiume Serchio, nell’Asta ENEL Torrente Lima, nell’Impianto HydroVersilia di Cardoso e nell’Impianto ENEL Green Power di Lombrici, ed inoltre nell’Asta ENEL Fiume Piave.