Sincronizzazione frequenza
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Sincronizzazione frequenza
Come avveniva la sincronizzazione con la frequenza di rete durante l'avviamento delle macchine idroelettriche quando non c'era l'elettronica?
Oggi: https://youtu.be/lp7xviRdWYQ
Oggi: https://youtu.be/lp7xviRdWYQ
Re: Sincronizzazione frequenza
La regolazione e l’aggancio avveniva completamente a mano.
Nelle versioni più vecchie l’indicazione del parallelo era data una semplice luce che lampeggiava quando la la condizione di parallelo non era rispettata (frequenza e tensione) e progressivamente si spegne mano a mano che le condizioni sono adatte. Nelle versioni più moderne c’è uno strumento specifico in grado anche di indicare la direzione dello sfasamento così da semplificare il lavoro.
Nelle versioni più vecchie l’indicazione del parallelo era data una semplice luce che lampeggiava quando la la condizione di parallelo non era rispettata (frequenza e tensione) e progressivamente si spegne mano a mano che le condizioni sono adatte. Nelle versioni più moderne c’è uno strumento specifico in grado anche di indicare la direzione dello sfasamento così da semplificare il lavoro.
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Da qualche parte abbiamo i corpi,
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Re: Sincronizzazione frequenza
La procedura di avviamento avviene in più fasi. Prima si fa il rullaggio, portando la macchina, non ancora eccitata, ad una velocità lievemente più lenta rispetto alla frequenza necessaria.
Fatto questo si va a regolare la tensione di eccitazione della macchina agendo sul reostato per arrivare alla tensione di rete. Iniziando a far lavorare la macchina la turbina cambia la velocità per cui contestualmente bisogna lavorare con il variagiri per riallineare la frequenza.
Quando la tensione è giusta e la frequenza è lievemente inferiore si attiva il parallelo e la macchina si riallinea da sola frequenza precisa di rete.
Fatto questo si va a regolare la tensione di eccitazione della macchina agendo sul reostato per arrivare alla tensione di rete. Iniziando a far lavorare la macchina la turbina cambia la velocità per cui contestualmente bisogna lavorare con il variagiri per riallineare la frequenza.
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Re: Sincronizzazione frequenza
Condivido qui un link che mi hanno appena girato che descrive in termini elettrici come funziona il circuito per la sincronizzazione mediante lampade
https://www.electricaldeck.com/2020/12/ ... r.html?m=1
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Re: Sincronizzazione frequenza
... E' si, quanti bei ricordi, quante volte ho visto quelle lucine guizzare per poi spegnersi come in un languore, ecco il
momento magico, si schiacciava il bottone, anzi, agli inizi era ancora un interruttore manuale, si chiudeva e via, si
apriva l'acqua per mandare la macchina a pieno carico in rete...
... emi..
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Re: Sincronizzazione frequenza
... Ecco la responsabile..
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- BianConiglio
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Re: Sincronizzazione frequenza
Sono andato a rispulciare l'Olivieri-Ravelli: il parallelo degli alternatori con la Rete era un bell'argomento: lampade di battimento e gruppi voltmetro-frequenzimetro a lamelle-sincronoscopio
Augurati il sole, ma costruisci dighe
(Mao Tse-tung)
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Re: Sincronizzazione frequenza
Su una nostra vecchia centrale, ho ancora fatto paralleli a mano, controllando frequenzimetro e zero voltmetro.......
Occhio a non sbagliare l'inserzione
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Re: Sincronizzazione frequenza
Ciao, riprendo in mano il tema e visto che mi sembrano molto chiare riporto pari pari le parole di Luigi Rivis riguarda alla modalità del parallelo.
Va premesso che ogni gruppo turbina-alternatore-trasformatore ha in sala controllo un proprio pannello dove ci sono degli strumenti di misure: amperometri sia per la corrente di eccitazione dell’alternatore che dell’alternatore stesso; voltmetro; wattmetro; cosfimetro e degli apparecchi di manovra: manopola per regolare la corrente di eccitazione; due coppie di pulsanti (o tiranti) con l’indicazione + / – rispettivamente per il varia giri e il limitatore di carico (che passando per il regolatore di velocità agiscono sul distributore della turbina) e il comando dell’interruttore di macchina.
Manovre per il parallelo
Il turbinista avvia il gruppo portandolo attorno ai giri normali che legge sul tachimetro e in sala controllo, dove si vede la situazione sul sincronoscopio, si regola eventualmente la tensione (operazione a volte non necessaria perché quando il gruppo viene fermato non si muove questa manopola).
Il frequenzimetro a lamelle dà l’indicazione di massima della differenza di frequenza tra rete e alternatore e allora, con “dosati” impulsi (o tirate) sul varia giri si rallenta o si accelera il gruppo seguendo la rotazione dello strumento ad ago rotante del sincronoscopio. L’interruttore di macchina viene chiuso quando la lancetta è ferma sulla verticale e così l’alternatore resta collegata alla rete a potenza zero.
Allora si dà un impulso al + del varia giri per “slegare” il gruppo dalla frequenza della rete, e poi con il limitatore di carico si regola la potenza attiva, mentre agendo sulla corrente di eccitazione si regola la potenza reattiva (o apparente), il cui massimo è fissato dalla corrente nominale di targa dell’alternatore e di conseguenza al cosfi.
Nel caso di Soverzene ogni turbina ha la potenza di 55 MW, gli alternatori di 60 MVA con corrente massima di 3460 A e il corrispondente cosfi è 0,82.
Quanto sopra è valido quando la centrale ha un solo gruppo. Se ci sono più gruppi, nel pannello di ogni gruppo c’è un altro interruttore, a chiave estraibile e uguale per tuti i gruppi ma con una sola chiave disponibile, per alimentare con i valori di quell’alternatore il sincronoscopio, che è unico per tutti i gruppi.
Quasi mai si chiude l’interruttore con la lancetta del sincronoscopio ferma sulla verticale. Anche per accelerare l’operazione, si chiude l’interruttore con la lancetta in movimento perché, conoscendo il tempo di chiusura dell’interruttore, l’impulso viene dato con un adeguato anticipo di modo che il collegamento alla rete avvenga con la lancetta sulla verticale. In questo caso l’alternatore darà o riceverà dalla rete della potenza, a seconda che la sua frequenza sia maggiore o minore di quella della rete.
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