Siccità idrologica ed emergenza idrica - tratto da al Giornale dell'ingegnere

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Renzo
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Siccità idrologica ed emergenza idrica - tratto da al Giornale dell'ingegnere

Messaggio da Renzo »

Si parla di dighe e della rara manutenzione

Far fronte alle nuove emergenze ambientali
Digitalizzazione, risorse idriche e difesa del territorio: a colloquio con Marco Casini, Segretario
Generale dell’Autorità Bacino distrettuale dell’Appennino centrale

SICCITÀ IDROLOGICA ED EMERGENZA IDRICA

“C’è però da fare una differenza tra siccità idrologica ed emergenza idrica. Il fatto che l’acqua – in qualche modo – sia meno presente come pioggia non necessariamente significa avere una emergenza dal punto di vista della disponibilità delle risorse idriche. Perché ci troviamo in questa situazione? In Italia per tre motivi. Il primo è climatico: con le modifiche delle precipitazioni abbiamo un aumento delle temperature, per cui queste ondate di calore, in particolare, che si verificano nel mese estivo – con punte anche di oltre 45° – è evidente che creano un forte aumento della domanda d’acqua. Un conto è non avere pioggia in un clima normale, in temperature nella media, un conto è trovarsi in carenza di pioggia quando la temperatura media è oltre i 40°. Questo è un elemento
sicuramente scatenante e peggiorativo. Poi, l’aumento delle temperature determina, per esempio, uno scioglimento delle nevi prima
del tempo (anche banalmente, la mancanza della rugiada mattutina; nel periodo primaverile-estivo le temperature alte fanno sì che non ci sia condensazione dell’acqua).
Oltre a questo aspetto, in Italia se ne aggiunge un secondo, ossia la mancata manutenzione, ammodernamento delle infrastrutture idriche: abbiamo tantissime dighe con bacini di accumulo che sono stati costruiti anche oltre sessant’anni fa, e che nel tempo si sono riempiti di sedimenti (per esempio, di terra); la capacità di invaso si è ridotta progressivamente del 30-40-50%, in alcune dighe anche dell’80%: tutta l’acqua che arriva, anche l’acqua di un fiume che sversa in questi invasi, non si riesce a catturare e
raccogliere, con poi l’impossibilità, quindi, di avere un quantitativo utile nel periodo di maggior necessità, quello estivo. L’altro elemento riguarda la rete idrica che ha delle perdite enormi a livello percentuali. Si pensa a valori di oltre il 40% a livello nazionale. Di tutta l’acqua che noi distribuiamo, quasi la metà la perdiamo per strada: è evidente che questo va ben oltre il problema
della mancata pioggia e del cambiamento del clima. Il terzo aspetto riguarda una mancata programmazione del rapporto tra domanda e offerta. L’acqua disponibile in territorio è limitata ed è mancata una programmazione della domanda.
Non c’è una corrispondenza tra la disponibilità della risorsa e la richiesta di questa risorsa”.
aero93
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Re: Dal Giornale dell'ingegnere

Messaggio da aero93 »

grazie per riportato questo intervento,
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