Le avevo messe io su Skyscrapercity, e avrò tempo le metterò anche in un post qui.
Il Canale Biffis
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- Iscritto il: 24 ago 2022, 17:33
Re: Il Canale Biffis
...piccola curiosità riguardante il Biffis...

quelli che vedete in foto sono sigilli in allumino che erano posti sui sacchi di cemento utilizzati in cantiere... sono stati trovati qualche giorno fa in prossimità della progressiva kilometrica 17.400...poche centinaia di metri a nord dell'imbocco della galleria "Preabocco"..
su quello "rettangolare" sta scritto:
"IDRAULICO NORMALE PORTLAND" seguito sotto da una specie di tabellina con dei "numerini" indicanti, presumo, le caratteristiche tecniche:
"-? 28-TRAZ 32- COMP 500- ACQUA 89-"
quello tondo è forse il più interessante perchè riporta le seguenti indicazioni:
"CEMENTI ISONZO TRIESTE" su un lato
"STAB.o DI SALONA D ISONZO" sull altro lato
Interessante notare che a Salona d'Isonzo ( che si trova circa 10 km a nord di Gorizia e oggi si chiama Ahnovo) vi era uno dei piu' importanti cementifici Italiani, la "Salonit", fondato nel 1922 da un imprenditore dalmata, un tale Emilio Stock che, tra l'altro, scelse il nuovo nome del paese sorto attorno alla fabbrica in onore della sua città natale Salona appunto.
Lo stabilimento aveva tre linee di produzione: cemento, fibrocemento (cemento-amianto) e lamiere grecate.
Dopo la II guerra mondiale il territorio passò in mano iugoslava e quindi alla Slovenia: il cementificio fu nazionalizzato e ribattezzato Salonit Anhovo arrivando ad occupare 2600 dipendenti (dei quali almeno 600 a contatto con l'amianto).
L'attività dell'impianto, che comprendeva anche la produzione di fibrocemento, ha comportato una alta incidenza di mesotelioma e ciò ha avuto (e sta avendo) pesanti ripercussioni anche nelle zone del nostro paese a confine con la Slovenia.

quelli che vedete in foto sono sigilli in allumino che erano posti sui sacchi di cemento utilizzati in cantiere... sono stati trovati qualche giorno fa in prossimità della progressiva kilometrica 17.400...poche centinaia di metri a nord dell'imbocco della galleria "Preabocco"..
su quello "rettangolare" sta scritto:
"IDRAULICO NORMALE PORTLAND" seguito sotto da una specie di tabellina con dei "numerini" indicanti, presumo, le caratteristiche tecniche:
"-? 28-TRAZ 32- COMP 500- ACQUA 89-"
quello tondo è forse il più interessante perchè riporta le seguenti indicazioni:
"CEMENTI ISONZO TRIESTE" su un lato
"STAB.o DI SALONA D ISONZO" sull altro lato
Interessante notare che a Salona d'Isonzo ( che si trova circa 10 km a nord di Gorizia e oggi si chiama Ahnovo) vi era uno dei piu' importanti cementifici Italiani, la "Salonit", fondato nel 1922 da un imprenditore dalmata, un tale Emilio Stock che, tra l'altro, scelse il nuovo nome del paese sorto attorno alla fabbrica in onore della sua città natale Salona appunto.
Lo stabilimento aveva tre linee di produzione: cemento, fibrocemento (cemento-amianto) e lamiere grecate.
Dopo la II guerra mondiale il territorio passò in mano iugoslava e quindi alla Slovenia: il cementificio fu nazionalizzato e ribattezzato Salonit Anhovo arrivando ad occupare 2600 dipendenti (dei quali almeno 600 a contatto con l'amianto).
L'attività dell'impianto, che comprendeva anche la produzione di fibrocemento, ha comportato una alta incidenza di mesotelioma e ciò ha avuto (e sta avendo) pesanti ripercussioni anche nelle zone del nostro paese a confine con la Slovenia.
Re: Il Canale Biffis
..il ritrovamento dei "sigilli" ha fatto riaffiorare dei ricordi, in famiglia, riguardanti la realizzazione del Biffis proprio in quel tratto...
La galleria Preabocco, la più lunga realizzata (oltre 3 km), fu scavata mediante l'utilizzo di perforatrici pneumatiche ed esplosivi. Le "volate" avvenivano in numero di 2 ogni 8 ore e permettevano l'avanzamento di 3 metri ad ogni scoppio. L'intervallo di tempo tra una volata e l altra serviva per poter evacuare il materiale di risulta per mezzo di "finestre" laterali, ortogonali alla galleria principale. In queste aperture correvano dei binari sui quali vagoncini decauville trainati da muli permettevano il trasporto del materiale roccioso caricato a mano...
Dopo lo scoppio della mina venivano caricati circa 17 vagoncini della capienza di 0,7 mc di materiale e per caricarlo, scaricarlo e movimentarlo occorrevano 3-4 persone...
I turni di lavoro erano continui: si avanzava giorno e notte, sia feriale che festivo e gli operai, esclusi i locali, provenivano da tutte le parti d' Italia. Siccome per i gerarchi del Regime la sua realizzazione rappresentava un opera strategica di importanza vitale, gli operai, soprattutto in periodo bellico (ricordo che fu completato nel 1943), portavano con sè un particolare tesserino che permetteva ampia libertà di movimento e soprattutto di non subire controlli e obblighi da parte sia dei repubblichini che dell'esercito occupante (i tedeschi). Sul posto di lavoro la sorveglianza era assidua tant'è che ogni 20 operai c'era un responsabile. Non si poteva fermarsi, sedersi o fumare pena il licenziamento immediato...soprattutto nel periodo finale il canale doveva essere terminato a tutti i costi!
Addirittura si ricorda che i Carabinieri perlustravano i paesi della valle alla ricerca di personale abile da "arruolare" nel lavoro. Sono stati impiegati pure prigionieri come manodopera, internati in 2 campi che si trovavano uno ad Avio (TN) e l'altro in Loc Pol di Pastrengo (pochi km a nord della centrale di Bussolengo).
All'esterno, durante i mesi invernali, si facevano le cosiddette "carbonare" e cioè per mezzo di dinamite si provvedeva a rompere il terreno ghiacciato prima di procedere con lo scavo manuale. Solo nell'ultimo periodo, per accelerare ulteriormente le operazioni, si videro arrivare nei cantieri rudimentali escavatori a cucchiaia (qualcuno mosso da motore a vapore) e draghe...
La galleria Preabocco, la più lunga realizzata (oltre 3 km), fu scavata mediante l'utilizzo di perforatrici pneumatiche ed esplosivi. Le "volate" avvenivano in numero di 2 ogni 8 ore e permettevano l'avanzamento di 3 metri ad ogni scoppio. L'intervallo di tempo tra una volata e l altra serviva per poter evacuare il materiale di risulta per mezzo di "finestre" laterali, ortogonali alla galleria principale. In queste aperture correvano dei binari sui quali vagoncini decauville trainati da muli permettevano il trasporto del materiale roccioso caricato a mano...
Dopo lo scoppio della mina venivano caricati circa 17 vagoncini della capienza di 0,7 mc di materiale e per caricarlo, scaricarlo e movimentarlo occorrevano 3-4 persone...
I turni di lavoro erano continui: si avanzava giorno e notte, sia feriale che festivo e gli operai, esclusi i locali, provenivano da tutte le parti d' Italia. Siccome per i gerarchi del Regime la sua realizzazione rappresentava un opera strategica di importanza vitale, gli operai, soprattutto in periodo bellico (ricordo che fu completato nel 1943), portavano con sè un particolare tesserino che permetteva ampia libertà di movimento e soprattutto di non subire controlli e obblighi da parte sia dei repubblichini che dell'esercito occupante (i tedeschi). Sul posto di lavoro la sorveglianza era assidua tant'è che ogni 20 operai c'era un responsabile. Non si poteva fermarsi, sedersi o fumare pena il licenziamento immediato...soprattutto nel periodo finale il canale doveva essere terminato a tutti i costi!
Addirittura si ricorda che i Carabinieri perlustravano i paesi della valle alla ricerca di personale abile da "arruolare" nel lavoro. Sono stati impiegati pure prigionieri come manodopera, internati in 2 campi che si trovavano uno ad Avio (TN) e l'altro in Loc Pol di Pastrengo (pochi km a nord della centrale di Bussolengo).
All'esterno, durante i mesi invernali, si facevano le cosiddette "carbonare" e cioè per mezzo di dinamite si provvedeva a rompere il terreno ghiacciato prima di procedere con lo scavo manuale. Solo nell'ultimo periodo, per accelerare ulteriormente le operazioni, si videro arrivare nei cantieri rudimentali escavatori a cucchiaia (qualcuno mosso da motore a vapore) e draghe...
Re: Il Canale Biffis
grazie per questo dettagliato report , che ritengo altrimenti difficile da poter leggere!!!!!!!!!!
Re: Il Canale Biffis
....non so se leggendo vi siate resi conto che l'opera è mastodontica e le informazioni a riguardo sono tante e difficili da gestire....capisco che non sempre il tutto è molto chiaro, soprattutto per chi non conosce la zona e un po' di storia della nostra provincia....abbiate pazienza.....